venerdì 30 maggio 2008

CARO GASOLIO: LEGA PESCA CHIEDE ALLE ISTITUZIONI RISPOSTE CHIARE PER SUPERARE LA CRISI

COMUNICATO DI LEGA PESCA
Lega Pesca è e rimane in trincea e lo rimarrà finché dalle Istituzioni non arriveranno risposte chiare per superare una crisi senza precedenti per la pesca. L’aumento smisurato del costo del gasolio ha innescato un ciclo economico caratterizzato da rialzi vertiginosi dei costi di gestione. Resteremo con tenacia in prima linea con proposte, idee, progetti e programmi improntati sulla forza del dialogo, la bontà delle richieste e la determinazione dell’obiettivo. Del resto le nostre azioni, mai ispirate al fare per il fare, hanno pesantemente e con qualità contribuito ad ottenere risultati come l’80% di sgravio fiscale e previdenziale, l’Accordo con l’ENI-Agip, lo strumento comunitario del de minimis. Rivendichiamo questi risultati, per chi sembra soffrire di amnesia, pur consapevoli che non sono sufficienti a risolvere il problema e che occorre puntare su misure strutturali, capaci di riposizionare le imprese e ristrutturare l’intero settore.Lega Pesca comprende il disagio dei pescatori alla base della protesta indetta per il 30 maggio, ma non conoscendone le rivendicazioni, non essendo stati invitati, rispettando i deliberata della Direzione nazionale, e, soprattutto, avendo definito un calendario di iniziative per sbloccare la situazione, si limita ad augurarsi di tutto cuore la riuscita dell’iniziativa.Lega Pesca martedì 3 giugno avrà un incontro a Bruxelles con gli Uffici tecnici del Commissario Borg per esaminare una serie di proposte che, sinteticamente, ruotano attorno alla richiesta di una alla rimodulazione delle risorse strutturali del Fondo Europeo Pesca, con il raddoppio dei fondi per il fermo temporaneo; di misure fiscali, con la conferma dei benefici fiscali e previdenziali, un regime IVA agevolato, la detassazione degli aiuti UE; di una deroga temporanea alla normativa europea sugli aiuti di stato per interventi utili a sostenere la crescita della dimensione aziendale delle imprese, fusioni e concentrazioni, prestiti partecipativi, tutoraggi di start-up, etc; di un rilancio della ricerca energetica, per ridurre la dipendenza del settore dal gasolio. Siamo in attesa di un incontro che dovrebbe avvenire a giorni con il ministro Zaia, mentre il 4 giugno alla Commissione agricoltura del Senato, presieduta dall’Ex sottosegretario alla pesca, Sen, Scarpa, si svolgerà una audizione che verterà sulla crisi innescata dal caro gasolio. Lega Pesca è consapevole che si sono accumulati ritardi, incomprensioni e sottovalutazioni, in particolare con l’Unione Europea, che l’interruzione della legislatura ha impedito l’attuazione delle iniziative messe in calendario dal vecchio governo e che il nuovo esecutivo si trova a fare i conti con il precipitare di una situazione di non facile soluzione. Ma proprio ora che abbiamo riaperto il dialogo con le Istituzioni, non ci sembra lungimirante una azione di rottura. Attenderemo perciò di verificare il rispetto degli impegni, fino a prova contraria.I produttori sono ovviamente liberi di manifestare il loro dissenso o la loro approvazione come meglio ritengono utile. Naturalmente rispettando le regole del gioco democratico. Da parte nostra, come Lega Pesca, ribadiamo con fermezza ai nostri soci tutto l’impegno per sbloccare la situazione senza escludere tutte quelle iniziative democratiche consentite dal vivere civile e dalla regole del gioco. Nulla osta che nello stesso giorno di venerdì 30 maggio si possa ipotizzare la convocazione di democratiche assemblee dei soci, per dibattere la piattaforma e valutare le eventuali successive iniziative da intraprendere.Preoccupata di prevedibili problemi di ordine pubblico, la Lega Pesca lancia un appello a tutte le Autorità competenti affinché sia garantito non solo il diritto alla protesta, ma anche il diritto a non aderirvi da parte di quegli operatori che non condividono questa scelta. Non sarebbero democratiche eventuali forme di pressione o intimidazione nei confronti di chi per libera scelta, e sono tanti, non vorrà aderire alla protesta e svolgere regolarmente il proprio lavoro, continuando ad avere fiducia nelle Organizzazioni di rappresentanza e nelle Istituzioni