mercoledì 20 febbraio 2008

Miccichè a Roma per incontrare Berlusconi

Gianfranco Micciché si trova a Roma per discutere con Silvio Berlusconi delle alleanze del Pdl in Sicilia e sulla sua candidatura alla presidenza della Regione. Per ora ci sarebbe stato un contatto telefonico tra il leader della Pdl e l'esponente siciliano di Forza Italia. Un colloquio sarebbe stato comunque previsto dopo l'incontro del Cavaliere con Raffaele Lombardo, il leader del Movimento per l'autonomia, anche lui candidato alla presidenza della Regione con il sostegno del suo partito e dell'Udc siciliana.
Lombardo ha riferito sull'esito dell'incontro in questi termini: "Il Pdl mi ha rivolto l'invito a candidarmi alla guida della Sicilia anche a nome loro, non solo dell'Mpa. Invito che ho gradito ma al quale non ho risposto perché c'é ancora un problema di alleanze e di programma".
"Lavoro - aggiunge il leader dell'Mpa - perché si arrivi ad una candidatura unica e forse io posso essere colui che è capace di fare la sintesi, accetterò comunque solo se gli uni sono sono disposti a stare con gli altri".
Ci sono ancora zone d'ombra dunque sull'intesa fra Berlusconi e Lombardo. L'Ansa ricostruisce gli eventi romani che interessano la Sicilia con puntualità.
Al Nord il patto di ferro con Bossi, al Sud e nelle isole l'accordo con il Movimento per l'autonomia che si presenterà con il simbolo apparentato al Pdl. Non solo, il leader Raffaele Lombardo sarà sostenuto dal Cavaliere anche nella corsa alla presidenza della Regione Sicilia. Dopo una lunga trattativa l'intesa tra Pdl e autonomisti dunque è stata raggiunta, anche se manca qualche dettaglio come conferma Lombardo, ma soprattutto bisogna ancora vedere cosa farà Gianfranco Micciché, che non sembra voler ritirare la propria candidatura alla Regione, forte del consenso che gli aveva dato Fi nelle scorse settimane.
Sono molti i tasselli che Berlusconi e Lombardo hanno dovuto incastrare per comporre il puzzle di un'alleanza politica che, oltre alle normali garanzie sulla composizione delle liste e sui simboli, deve tener conto di una variabile di peso: lo scontro tra Gianfranco Micciché e Salvatore Cuffaro. L'intesa tra Pdl e Mpa è arrivata a conclusione di due ore di faccia a faccia con Berlusconi a Palazzo Grazioli, dove Lombardo si è presentato con il leghista Roberto Calderoli, in nome dell'alleanza elettorale delle politiche 2006. Prima di mettere il sigillo al "matrimonio" Pdl e Mpa approfondiranno il tema della presentazione del simbolo nel Mezzogiorno. "Stabiliremo i contenuti comuni di questa presenza con quella della Lega Nord e insieme - spiega il leader del Mpa - potremo organizzare un programma che potrebbe diventare parte di un programma di governo che punti sullo sviluppo del Sud, su un piano straordinario per le infrastrutture e su una fiscalità speciale". L'abbraccio con Berlusconi riguarda anche le regionali nell'isola. "Il Pdl - annuncia Lombardo - mi ha rivolto l'invito a candidarmi anche a nome loro, non solo del Mpa. Invito che ho gradito ma al quale non ho risposto perché c'é ancora un problema di alleanze e di programma". Il problema principale si chiama Salvatore Cuffaro, l'ex governatore, che oggi ha ribadito il suo "rapporto indissolubile" con il leader del Mpa. Diverso l'approccio di Pier Ferdinando Casini che, a margine del ricevimento dell'ambasciata italiana presso la Santa Sede per l'anniversario dei Patti Lateranensi, ha detto ai giornalisti: "Ma secondo voi io affido il mio futuro politico a Lombardo? L'Udc, nelle giunte locali, resta dov'é, ma certamente non con i vincoli di prima".
Ma Cuffaro, che ha sempre dialogato con Berlusconi, va avanti a fianco del suo fedelissimo: "Lombardo è il nostro candidato - dice - se tutto il centrodestra vuole fare una battaglia per vincere non può che stare con lui".
Lo stesso Lombardo assicura di continuare a lavorare "perché si arrivi a una candidatura unica e forse io posso essere colui che è capace di fare la sintesi". Un messaggio rivolto a Micciché che ha parlato al telefono con Berlusconi dopo la riunione che il Cavaliere ha avuto con il leader autonomista.
L'ex ministro al momento tiene duro: "Io ormai ho a cuore solo le sorti della Sicilia, al governo di Roma ho già datò", scrive sul suo blog e accenna a "progetti di rivoluzione" che "vanno costruiti, con calma e forte determinazione".
La rivoluzione potrebbe sfociare in una lista che l'ex ministro avrebbe in mente di presentare, sfidando la sua ex Cdl. Cuffaro però non demorde e di Micciché dice che "é inadeguato a governare una regione difficile come la Sicilia", mentre giudica "di qualità" la candidatura di Anna Finocchiaro per il centrosinistra. La prova del nove la daranno le urne.
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