mercoledì 28 maggio 2008

"Sicilia in salute", presentata l'innovazione del Mammaprint

Si chiama “Mammaprint” e rappresenta il punto di svolta per la sanità, il test che di fatto traghetta il mondo della sanità dal XX al XXI secolo. E' il primo test poligenico, frutto della ricerca nel settore della genomica. Ad applicarlo in Sicilia è il laboratorio di genomica nato a Catania dalla collaborazione fra il CNR e l'Azienda ospedaliera Vittorio Emanuele.
Il test “Mammaprint” è stato presentato dal direttore di ricerca del CNR Sebastiano Cavallaro nel corso delle giornate di studio promosse dall'Ispettorato Sanitario della Regione “Sicilia in salute” che si svolgono all'hotel Palace di Mondello fino a venerdì 30 maggio.
Si tratta di un test che prende in esame contemporaneamente 70 geni. L'analisi effettuata su un campione di tessuto canceroso appena prelevato e di dimensioni paragonabili a quella necessaria per il tradizionale esame istologico, permetterà di sapere se il tumore è a rischio di recidiva.
“Il test - dice il prof. Sebastiano Cavallaro – è indicato per le pazienti con carcinoma della mammella di I e II stadio ovvero con tumore al di sotto dei 5 cm e senza coinvolgimento dei linfonodi. L'esame permette di conoscere le probabilità di recidiva della malattia e di sopravvivenza fino a 10 anni di distanza. Un esito positivo garantisce assenza di ritorno del male nel 97% dei casi e sopravvivenza nell'87% dei casi. Questo ci permette di evitare di sottoporre la paziente che non mostra l'esigenza ad inutili cicli di chemioterapia, con notevole miglioramento della qualità della vita, e consistente risparmio per la collettività”.
Ogni anno in Sicilia si registrano 2500 nuovi casi di tumore della mammella. L'80% di questi dopo l'operazione viene sottoposta a cicli di terapia adiuvante che costano da 10 a 20 mila euro annui per paziente. Una tendenza che può essere invertita con vantaggi per tutti grazie proprio all'innovazione del Mammaprint.
Attualmente l'unico centro italiano abilitato al “Mammaprint” è il centro di genomica funzionale dell'Azienda ospedaliera Vittorio Emanuele di Catania inaugurato appena 2 settimane fa.
Il centro, oltre a consentire il trasferimento alla clinica delle conoscenze acquisite in modelli sperimentali animali e cellulari, fa da tramite tra la ricerca industriale e le sue applicazioni sanitarie. In collaborazione con STMicroelectronics, il centro partecipa allo sviluppo di biosensori integrati su silicio per lo screening genomico, mentre con Wyeth Lederle, esso concorre alla valutazione dell’efficacia e della tossicità dei farmaci.
La settimana “Sicilia in Salute” prosegue ora occupandosi della costituzione della RIAS, la rete per il contrasto all'infarto acuto del miocardio.